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“Con il cuore sulle strade dell’umano”

Incontri di riflessione nella scuola secondaria “P.Cafaro” nella settimana Santa

locandina

La Comunità Scolastica della Secondaria “P. Cafaro” si ritroverà, nell’auditorium, nei giorni 16 e 17 Aprile, alla vigilia della grande festa cristiana della Pasqua, per vivere un momento di riflessione su “Con il cuore sulle strade dell’umano”  Perché questo tema? E’ presto detto. In un contesto culturale dove si fa strada la cultura dell’applauso e dell’immagine, l’idea di fondo è quella di percorrere con convinzione interiore, con il cuore la cultura dell’ ascolto e dello sguardo: dare tempo, attenzione ed energie all’altro con il quale e al quale ci si rivolge, dare soggettività, permettere di realizzare ad ogni essere umano il proprio nome e il proprio volto, di risvegliare i desideri e assaporare la bellezza che ci abita. Tutto questo però a partire dal cuore. Sì, la parola cuore molto spesso, nell’immaginario collettivo, riferito alla vita affettiva, emozioni, i sentimenti, nel linguaggio biblico, invece, assume una valenza molto più ampia perché designa tutta la persona nell’unità della sua coscienza, della sua intelligenza, della sua libertà; il cuore indica l’interiorità dell’uomo, la sua intimità ma anche la sua capacità di pensiero; il cuore è la sede della memoria, è il centro delle operazioni, delle scelte e dei progetti dell’uomo. E’, insomma, l’organo che meglio rappresenta la vita umana nella sua totalità.

A partire da questo concetto ho pensato di tracciare un percorso che aiutasse in primo luogo i ragazzi a cogliere la bellezza fatta di desideri progetti e aspirazioni che è in loro, a verificare se le esperienze che vanno facendo a vari livelli li portano a percorrere le strade  che rendono umane le loro vite, inoltre, ad approfondire la dimensione umana che si dà in quanto essere in relazione con se stessi prima di tutto, con chi è accanto nella quotidianità, con coloro che avranno modo di incontrare nella vita, con il pensiero e con le scelte che saranno chiamate a compiere. Tradotto, in altri termini, è imparare a essere ospiti dell’umano che è in noi, ad averne cura come di un dono prezioso per  essere solleciti verso l’umano che è nell’altro. D’altra parte, l’umanità e la libertà non si danno una volta per tutte ma sono conquiste per cui si lotta e doni che siamo chiamati ad accogliere giorno per giorno. Si tratta di educare i ragazzi ad una maggior consapevolezza della loro età definita comunemente dagli psicologi come il tempo dell’attesa, della ricerca, di un futuro da definire, di un’autobiografia da scrivere, in realtà è credere, innanzitutto, che la bellezza e il valore di ogni e qualsiasi creatura non sono ciò che gli altri ritengono tali o riconoscono, bensì la loro unicità e ciò che coltivano nel cuore e nella vita.

La nostra riflessione vuole cercare di raggiungere quel di più che, integrato a ciò che si è, consente di fare un passo in avanti nel percorso di crescita.  

L’incontro, a differenza degli anni passati in cui intervenivano amici e persone esterne ai quali si ponevano domande relative al tema indicato, quest’anno vede come testimoni i rappresentanti della Comunità scolastica, impreziosita dalla presenza del Vescovo, Mons. Luigi Mansi per le classi prime e da qualche altra presenza speciale per le classi seconde e terze. I testimoni si racconteranno, rivelando l’umano che è in loro negli ambiti in cui operano e con quali ricchezze lo fanno crescere.

È così che la vicenda dell’incontro con l’altro si fa via di umanizzazione, cammino verso una  speranza condivisa, una terra più abitabile, è così che si vive la danza, la festa pasquale.

Un grazie di cuore a tutti, al Vescovo per aver accolto il nostro invito e per quello che ci regalerà attraverso la sua   bella, umile, semplice e profonda testimonianza, ai ragazzi per essersi resi disponibili a testimoniare come l’umanità sta crescendo in loro, unitamente a quella del dirigente scolastico, dei docenti, dei genitori, della dott.ssa Annalisa Lullo e di Annalisa Matera, formatrice AVS,(Anno di Volontariato Sociale)perché insieme formeranno un coro armonico che canta a una sola voce: la speranza e a tutti i figli di Dio si aprano le porte della pace, della fraternità, della gioia, della vera umanità!

Prof.ssa Maria Miracapillo

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