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Il Maestro Francesco LOTORO e la musica creata nei campi di concentamento

Per commemorare le vittime dell’Olocausto

“C’è qualcosa che non è morta nei campi di sterminio nazisti, malgrado la furia omicida delle SS, le camere a gas, le persecuzioni, le atrocità che portarono allo sterminio di circa 6 milioni di ebrei innocenti. E’ la musica – classica, sinfonica, lirica, jazz, leggera – composta quasi tutta clandestinamente da un manipolo di irriducibili musicisti internati che, prima di scomparire nei lager tra atroci sofferenze, ebbero la forza di dare vita a spartiti, arie, opere, componimenti classici e leggeri che a ragione “ fanno parte del patrimonio musicale del Novecento”, afferma il professor Francesco LOTORO, pianista, docente del Conservatorio “U.Giordano di Foggia”, eroe silenzioso che un giorno scoprì di avere una missione: trovare e riportare in vita la musica creata in tutti i campi di concentramento dai musicisti deportati.

Ospite della Scuola secondaria di 1° grado “P. Cafaro” di Andria, il Maestro LOTORO ha ripercorso, con la forza della Musica e dei suoi racconti, uno dei momenti più bui della nostra Storia, emozionando un pubblico di studenti attento ed interessato.

Un’occasione preziosa e non rituale per onorare e ricordare le vittime della Shoah e riflettere insieme sui valori fondanti di una moderna società civile – spiega il dirigente scolastico Grazia SURIANO– in linea con l’obiettivo di sensibilizzazione delle nuove generazioni sul tema delle discriminazioni razziali e sulla conoscenza storica dell’Olocausto.

Autore di un progetto musicale tanto gigantesco quanto commovente – la più grande biblioteca mondiale della musica scritta nei campi di concentramento- il Maestro LOTORO è protagonista del libro “Il maestro” a lui dedicato dallo scrittore francese Thomas Saintourens.

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