Lettera di ringraziamento dello scrittore Luigi Dal Cin
A tutti gli alunni e le insegnanti coinvolte nel progetto “Olimpiadi della lettura”
Cari amici e amiche delle classi III della scuola elementare Verdi – Cafaro di Andria,
care maestre,
innanzitutto: ciao bbellli!!!
Volevo dirvi che sono felicissimo del nostro incontro per la festa del libro! È stata un’emozione fortissima per me! Spero ci sia una nuova occasione di rivederci!
E poi grazie per avermi inviato le vostre copertine e i vostri titoli alternativi per Wiligelma Cook. Vi sono molto grato, e vi vorrei poter abbracciare forte tutti, uno per uno! O magari poter dedicare a ciascuno di voi una storia, che è un mio modo per volere bene, e credetemi: lo faccio già nel mio cuore dove ci state tutti, uno per uno!
Sapete, a volte mi viene chiesto: ‘Perché scrivi storie?’.
Questa domanda spesso significa: “Nel mondo succedono tante cose brutte, che senso ha narrare, che senso ha scrivere delle storie? A cosa serve”.
Io rispondo raccontando la verità.
Gli dico che a volte lo scrittore per ragazzi diventa triste.
E allora si chiede proprio questo: ‘Che senso ha scrivere dei racconti che parlano di pace, di amore, di cose belle, di amicizia, di fiducia, di bene, di bellezza, di desideri profondi, di sogni che si realizzano, di speranze quando nel mondo accadono cose cattive, cose brutte? Come ad esempio la fame, le guerre?’.
Poi subito lo scrittore si riprende e dice: “Adesso combatto contro la guerra, contro le cose brutte del mondo! E lo faccio come so fare io!”. E allora lo scrittore scrive un racconto che parla di cose belle. Perché dei ragazzi lo leggano. E il mondo magari produce una cosa brutta. E allora lo scrittore scrive ancora di cose belle. E c’è una battaglia. Tra lo scrittore e il mondo.
Chi vincerà alla fine?
Io penso che vinceranno tutti quelli che provano ad esprimere e a comunicare i propri sentimenti, i propri desideri più profondi, le proprie paure, le proprie speranze.
Attraverso la parola, attraverso le storie, la narrazione, la lettura, la scrittura.
Sapete: c’è un personaggio che rappresenta benissimo la potenza della narrazione, ed è una figura femminile: Shahrazàd.
Shahrazàd è un personaggio delle Mille e una notte.
All’inizio c’è un re, Shahriyàr, straziato dal tradimento della moglie. Sconvolto dal dolore e dal desiderio di vendetta ordina che ogni sera gli venga portata una fanciulla che sposa e che poi, di notte, immancabilmente, uccide. Il popolo inorridito comincia a fuggire.
Resta Shahrazàd, la figlia del visir. Si dice abbia letto mille libri di storie. Si offre di sposare il re per salvare la vita delle altre ragazze.
Penso se lo sia chiesto anche Shahrazàd: ‘Che senso ha raccontare storie, di fronte a questo re che mi vuole uccidere, di fronte a tutto questo male?’.
Ma poi ogni notte Shahrazàd racconterà una nuova storia al re e, prima che sia terminata, ogni volta sopraggiungerà il mattino e dovrà interromperla. E ogni volta il re giurerà di farle salva la vita finché non avrà ascoltato il resto del racconto.
Le storie narrate da Shahrazàd tengono, così, lontana la morte. Quelle storie sospendono il tempo, e la violenza del re. Le storie che Shahrazàd narra, in quelle milleuno notti buie, salvano non solo la sua vita, ma quella di tutto il popolo. Salvano il futuro dell’intero regno, ne garantiscono la pace. Salvano anche lo stesso re che alla fine si pentirà della propria vendetta, annullerà la condanna a morte fin lì tenuta sospesa, e saprà di nuovo gioire della vita.
E in realtà tutte le storie narrate, il tempo, lo sospendono. Ci fanno vivere, ci salvano dal caos: danno nomi ai fatti, ai delitti, al male, alle paure, ma danno un nome anche ai desideri più profondi (e così li sanno proteggere).
È per questo che scrivo. Ed è per questo che credo siano importanti tutte le storie che sappiamo inventare, che scriviamo o raccontiamo!
E vi invito a farlo sempre di più! (tra l’altro può essere davvero divertente: davvero BBELLLO!)
Ora vi lascio, ma prima vi abbraccio tutti forte fortissimo!
E ne approfitto per inviarvi i miei migliori auguri per le vacanze che stanno arrivando, e per le giornate di questa nuova estate che sia ricca di piccole grandi felicità, magari ricche di storie da inventare!
Puntate sempre alle mete più alte!
Spero di potervi incontrare ancora, presto!
Il vostro amico e scrittore,
Luigi Dal Cin